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La mia esperienza è iniziata con una mail da parte di Lions Club che mi proponeva di trascorrere tre settimane in una piccolissima cittadina del Canada, Minnedosa nel Manitoba, con poco più di 2500 abitanti.
Anche essendo un po’ demoralizzata per non aver letto città come Toronto o Vancouver, accettai subito.
Il 25 giugno partii da Venezia per il mio viaggio aereo più lungo con ansia e curiosità e con un’altra ragazza italiana di Vicenza. Dopo 14 ore arrivammo all’aeroporto di Winnipeg e ad aspettarci al ritiro bagagli c’erano 3 ragazze (mia “sorella” e due amiche) e la mia host mum.
Nel tragitto dall’aeroporto a casa scoprii che la famiglia era composta dalla mamma, Beth, il papà, Mark e i due figli, Shae e Ty.

Loro non abitavano a Minnedosa, ma in una città più grande a mezz’ora dalla prima, Brandon.
A Minnedosa però avevano una casa al lago in cui passammo gran parte della vacanza. Arrivati a casa, dopo aver conosciuto Charlie, il loro fantastico cane, andammo a dormire.
Le due settmane successive passai dei momenti indimenticabili con la famiglia Worthington. Mi hanno fatto vivere la loro quotidianitò estiva facendomi sempre sentire in famiglia.
I giorni passati alla loro “cabin” sul lago Minnedosa furono forse i più belli. Al fratello e al papà non piaceva molto la vita al lago, così non vennero con noi.
Ogni giorno facevamo colazione sulla terrazza affacciata sul lago e subito dopo prendevamo canoa, kayak, barca o moto d’acqua e giravamo per il lago fino all’ora di pranzo, fermandoci spesso per fare il bagno nell’acqua gelida.
Poi tornavamo a casa e ci buttavamo nella vasca idromassaggio bollente.

 
Un giorno andammo a trovare degli amici in un lago vicino (nel Manitoba ci sono solo laghi e famiglie con le case al lago!) chiamato Sandy Lake.
Anche qui passammo la giornata in barca a divertirci e la sera intorno al fuoco arrostimmo i marshmallow.


Il giorno in cui lasciai questa famiglia per andare con un’altra fu davvero triste perchè mi ero affezionata molto ad ognuno di loro e inoltre non sapevo come sarebbe stata la seconda.
Quest’ultima era composta da due signori, Mary e Jim, che abitavano da soli in una fattoria poco fuori Minnedosa perchè tutti i loro figli erano grandi ed erano andati via di casa con le rispettive famiglie da un po’.
Questa è stata un’esperienza completamente diversa dalle prime due settimane, ma ugualmente incredibile.
Mary era più che entusiasta di avere per una settimana qualcuno a cui far conoscere tutto della sua città e delle sue abitudini, e questo entusiasmo me lo trasmetteva ogni giorno di più.
Lei è stata come una seconda mamma e mi ha fatto sentire a casa e mai in imbarazzo in ogni momento, come il suo compagno Jim.
La prima sera andammo a fare un giro in quad per i campi della loro proprietà in cui pascolavano le loro mucche e ci portò fino a un cottage in legno interamente costruito da loro due. Là vicino c’erano anche due carrucole che collegavano le colline e che portavano all’ingresso della casetta e che una sera ci fece provare.
Ci fece anche cavalcare uno dei suoi due cavalli e un giorno ci portò in un maneggio per farci fare una lunga passeggiata. Una sera ci portò fuori a cena in una città vicina (sul lago!), Clear Lake, e visto che dopo cena venne a piovere andammo al cinema. Poi Mary ci propose di andare a vedere la clinica veterinaria di Jim e il “summer camp” della scuola del paese; così io passai due giorni con i bambini del centro estivo, aiutando le educatrici a farli divertire e a organizzare i giochi, e un giorno alla clinica, dove vidi come lavoravano con gli animali.

 
Il penultimo giorno Mary ci port. a Winnipeg, dove avremmo dovuto prendere l’aereo il pomeriggio del giorno dopo, per farci vedere la città. Dormimmo in un albergo bellissimo e la mattina dopo andammo allo Zoo Assiniboine Park e al Manitoba Museum, che conteneva tutta la storia della regione. Fu un ultimo giorno bellissimo e triste allo stesso tempo perchè la voglia di tornare a casa non c’era proprio, ma purtroppo il mio tempo lì era finito.
Ringrazio il Lions Club per avermi dato questa opportunità perchè ho vissuto una delle esperienze più belle della mia vita, forse la più bella, e perchè ho conosciuto persone fantastiche che spero di incontrare di nuovo in un futuro non troppo lontano che mi hanno voluta bene e se ne sono fatti volere tanto.