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3 settimane in Finlandia?
Chi l’avrebbe mai detto, eppure ora sono qui, pronta a raccontarvi di questa bellissima esperienza, di questa avventura che ho avuto la possibilità di compiere, di questo magnifico sogno che è divenuto realtà.
Tutto è incominciato quando la mia professoressa di italiano ha invitato la mia classe a partecipare a un concorso organizzato dai Lions, riguardante il lungo cammino che ha portato alla stesura della Costituzione Italiana, concorso a cui abbiamo aderito realizzando in gruppi degli elaborati. Ciascuno di questi gruppi ha poi scelto un rappresentante che, nel caso di vittoria, avrebbe partecipato al viaggio in Finlandia. Per quanto riguarda il mio gruppo, data l’indecisione di chi dovesse essere questo rappresentante, è stato adottato il metodo dell’estrazione e il nome, che ne è emerso, è stato il mio. Ma chi avrebbe mai pensato che a distanza di poche settimane ricevessi una chiamata che mi informava che avevo vinto e che sarei partita per la Finlandia? Io sicuramente no; infatti mentre leggevo le mail che mi spiegavano quanto accaduto e ciò che avrei dovuto fare per potermi iscrivere e partire, continuavo a rimanere incredula, senza parole e a non capire cosa stesse accadendo. Confesso che avevo un po’ di paura, che non ero sicura della mia scelta, ma incoraggiata dai miei genitori e dalla mia professoressa ho capito che non potevo perdere questa occasione e così ho seguito il preziosissimo “Carpe Diem” (Cogli l’attimo) di Orazio.

Il tempo poi è passato, la scuola è finita e tra Gr.Est., alternanza scuola-lavoro e patente, il 5 luglio è arrivato.
Ricordo ancora l’agitazione della sera prima e l’adrenalina che scorreva nelle vene, insieme alla voglia di mettersi in gioco, di conoscere e di staccare tutto per vivere a pieno questa esperienza, per tornare a casa senza rimpianti. Alle 6:55 sono partita dall’aeroporto Marco Polo di Venezia insieme ad un altro ragazzo da Padova, che si recava al mio stesso campo, che si teneva in Lapponia, precisamente nella città di Kittilä e dopo lo scalo a Düsseldorf siamo arrivati a Helsinki, dove abbiamo incontrato altri ragazzi con la nostra stessa meta e poi direzione Rovaniemi. Lì ad accoglierci abbiamo trovato i coordinatori del campo insieme a qualche host youths, che ci hanno accompagnato alla destinazione.

Il campo si è tenuto dal 5 al 13 luglio, un periodo molto breve, ma allo stesso tempo ricco di attività, di opportunità e di gioia.

Una delle prime cose che ho imparato è l’abitudine dei finlandesi di lasciare all’ingresso le calzature e di camminare nei vari ambienti con i calzini o scalzi; all’inizio mi dimenticavo di fare ciò, ma poi il tutto è divenuto automatico. In questa settimana abbiamo avuto la possibilità di assaporare alcuni aspetti della Lapponia, ma anche della Finlandia e di realizzare tante esperienze, a partire dalla visita di Levi, uno dei più importanti centri sciistici, del suo museo Samiland, dedicato alle tradizioni e alla cultura dei Sami, il più grande gruppo di indigeni d’Europa, per poi passare al Parco Nazionale di Pallas, da cui ho potuto ammirare dei bellissimi panorami, al rafting, alla sauna e alle attività organizzate dagli scouts nel mezzo della natura.

Ci sono tantissimi bei ricordi che porterò con me nel cuore, come il pomeriggio in cui ognuno di noi ha piantato il proprio albero, lasciando così un segno indelebile nella regione settentrionale della Finlandia, lasciando un pezzo di sé, per non dimenticare mai che venerdì 7 luglio 2017, noi eravamo lì. Tutti insieme abbiamo realizzato qualcosa d’importante e sempre tutti insieme abbiamo celebrato i 100 anni di indipendenza della Finlandia, portando dalla nostra terra origine un segno, che poi è stato appeso a un albero presente nel cuore di Kittilä; insieme abbiamo potuto assistere a uno dei fenomeni più belli del mondo: il sole di mezzanotte. Ho avuto l’occasione di condividere queste bellissime esperienze con persone provenienti da diverse parti del mondo, di conoscere meglio qualche loro tradizione e abitudine, di mettere alla prova il mio inglese, ma di apprendere anche nuove lingue e di insegnare l’italiano. Abbiamo sperimentato la gioia visitando il villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi, giocando insieme e parlando anche fino a tardi, gioie che resteranno sempre con me, che non potrò dimenticare.

In questo modo il 13 luglio è arrivato velocemente e con esso la fine del campo e il momento di recarsi in famiglia.

Quest’ultima è venuta a prendermi alla stazione ferroviaria di Oulu e ci siamo recati a trascorrere il weekend nella casa dei genitori della mia host mother a Iisalmi, dove ho conosciuto un altro pezzo della famiglia, composta da molte persone che, per questo aspetto e per molti altri, mi ha ricordato la mia. Qui ho avuto la possibilità di provare diversi tipi di sauna. Quest’ultima è una dei pilastri della tradizione e delle abitudini dei finlandesi, un momento per rilassarsi e per stare insieme e oltre a questa ho potuto provare un famoso gioco, il Mölkky e assaggiare cibi tipici, come la zuppa di salmone e patate, il salmone affumicato, i kampanisu (biscotti), karjalanpiirakka con salsa di burro e uova e il leipäjuusto (formaggio) con marmellata di cloudberry.
Successivamente siamo stati a Kuopio, dove ho visitato il museo con una speciale guida, la mia host sister di 9 anni, Elina, con cui ho giocato, disegnato, ascoltato musica e mi sono divertita. Dopo aver visitato, quindi, le regioni centrali dei laghi, non poteva mancare il Sud con la capitale Helsinki e così è stato. Ho scoperto che è una città molto grande, molto viva e molto giovane, con molti stili diversi anche vicini tra di loro. Ho anche potuto visitare il Museo Nazionale, dove ho approfondito la mia conoscenza della storia e della tradizione della Finlandia. Tuttavia, prima di giungere a Helsinki, ci siamo fermati in un cottage estivo di amici, dove oltre alla sauna, ho potuto sentire le fredde acque del Mar Baltico e scrutarne la bellezza, convincendomi sempre più della maestà di questo Paese, un paese pacifico, puro, “misterioso”.

Il 27 luglio è arrivato. Mi hanno accompagnato in aeroporto, con la promessa che ci saremo rivisti e così sono partita, con il cuore pieno di felicità, di gratitudine, di speranza e non smetterò mai di ringraziarli per avermi fatto sentire parte della loro famiglia, per avermi dato la possibilità di vedere un sacco di cose, per avermi guidato alla scoperta di un’isola così magnifica: dal freddo, dalle renne, dalla natura incontaminata della Lapponia, alle viste mozzafiato e ai laghi delle regioni centrali e alla vivacità e alla grandezza delle città del Sud.

E’ stata un’esperienza fantastica, che rifarei senza esitare, che mi ha permesso di conoscere persone, culture, tradizioni e usanze nuove e tal proposito mi è rimasto impresso il discorso che ho fatto con una ragazza finlandese della mia età, in cui abbiamo riflettuto sull’importanza di questi viaggi, dell’ aprire i propri orizzonti e di conoscere, perché solo facendo così si possono comprendere pienamente gli altri, solo scavando in profondità, ascoltando ed eliminando ogni barriera davanti a sé.

Ci tengo a ringraziare il Lions Club, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile e in particolare il Sig. Renzo Mulato, il Sig. Mario Nicoloso e la Sig.ra Maria Martino, che sono sempre stati disponibili a sanare ogni mio dubbio e che hanno lavorato affinché ogni cosa andasse per il meglio.