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Quest’anno, la meta del mio viaggio con il Lions è stata l’India! Questo è stato il mio quarto scambio con il Lions (gli altri sono stati in Germania, Australia e Mongolia), ma, nonostante questo, è stata comunque un’esperienza unica e diversa rispetto alle altre: l’India, infatti, è un Paese assolutamente straordinario, con un insieme di etnie, religioni e culture antichissime impossibile da trovare altrove.

La prima parte dello scambio l’ho passata in famiglia. Fin da subito, appena usciti dall’aeroporto, l’impatto con l’India è forte: subito si percepiscono l’aria calda e umida tipica del periodo del monsone delle piogge e i rumori del caotico e anarchico traffico indiano.

Ad aspettarmi all’aeroporto di Mumbai c’era il mio hostbrother, che mi ha subito accompagnato in quella che per circa quindici giorni sarebbe stata la mia casa. Lì sono stato immediatamente accolto dalla mia hostmum che, per darmi il benvenuto, mi ha messo al collo, secondo la tradizione indiana, una ghirlanda di fiori e mi ha tracciato un segno rosso in fronte. Gli indiani sono un popolo ospitalissimo e fanno di tutto perché l’ospite si senta a proprio agio e abbia tutto ciò di cui ha bisogno, in particolare per quanto riguarda il cibo (sempre piccantissimo, ma buonissimo!). A Mumbai sono rimasto solo un giorno, poi, insieme ad un ragazzo taiwanese, sempre ospitato dalla mia famiglia, siamo partiti per Bangalore, dove vivevano i genitori della mia hostmum. Lì abbiamo avuto modo di visitare alcune delle moltissime meraviglie del Sud dell’India: antichi templi indù persi in mezzo alla campagna, il palazzo del Maharaja di Mysore e una magnifica riserva naturale dove si possono incontrare elefanti, scimmie e pavoni! A Bangalore siamo rimasti per circa cinque giorni, poi abbiamo fatto ritorno a Mumbai, dove abbiamo visitato meglio la città, che all’inizio avevamo visto solo di sfuggita. Mumbai è una sorta di piccolo mondo, in cui è possibile trovare le culture e gli stili più diversi: dai quartieri in stile vittoriano risalenti alla colonizzazione inglese, alle baraccopoli della periferia; dai templi buddisti o indù ai moderni grattacieli del centro. Oltre ai monumenti e alle principali attrazioni della città, abbiamo anche potuto sperimentarne la vita quotidiana: dalla spesa nel mercato di frutta e verdura per le strade, ai giri per la città in risciò; dal cinema (dove abbiamo visto un film di Bollywood), alle scuole e alle università della zona.

Dopo il periodo in famiglia, è cominciato il Camp, di cui la mia hostmum era la direttrice. A differenza degli altri camp Lions in cui ero stato, questo non aveva una “sede fissa”: durante i quindici giorni del campo, infatti, ci siamo spostati continuamente, principalmente in treno, lungo un percorso che da Pune, città vicina a Mumbai, dove per molto tempo venne imprigionato Gandhi, ci ha portato fino ad Agra, la città del Taj Mahal, passando per altre meravigliose città indiane come Jaipur (ricchissima di templi e palazzi) e Delhi. Da Agra siamo poi tornati a Mumbai, dove abbiamo trascorso gli ultimi due giorni del campo prima di dover (purtroppo!) ripartire. Questo modo di organizzare il campo mi è piaciuto moltissimo: l’India è un Paese immenso e, se il campo fosse stato fisso in un’unica città, non sarebbe stato possibile vedere molto. Così, invece, abbiamo avuto la possibilità di vedere zone molto diverse fra di loro, dal Centro al Nord del Paese. Ovviamente, questo comporta anche delle difficoltà maggiori, in quanto dovevamo spostarci in continuazione, spesso per tratti molto lunghi, e i mezzi di trasporto indiani non sono sempre molto confortevoli.

Nel complesso, questo scambio è stato straordinario, forse il più bello fra tutti quelli che ho fatto! L’India è un Paese che, ovviamente, richiede un certo spirito di adattamento: i lunghi tragitti nei treni notte, l’alimentazione così diversa dalla nostra e le condizioni igieniche non sempre meravigliose possono ogni tanto rendere difficile il viaggio, ma l’ospitalità delle persone, la bellezza del Paese e la ricchezza della sua cultura sono tali che certo meritano qualche piccolo sforzo!