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Quest’anno ho avuto la fortuna di partecipare al progetto di scambi giovanili del Lions e devo dire che è stata un’esperienza a dir poco fantastica in cui ho avuto la possibilità di conoscere nuove persone e di crescere sia culturalmente che personalmente. La mia destinazione era la Bulgaria, ho viaggiato in aereo per la prima volta e sono arrivata a Sofia il 26 giugno. Lì mi aspettavano il papà e la figlia della mia “host family” e la sua migliore amica, la quale avrebbe ospitato in casa sua un’altra ragazza italiana a partire dal giorno seguente e con la quale ho legato molto.

Da Sofia siamo andate a Plovdiv dove sono stata 12 giorni in una famiglia fantastica e con cui ho instaurato un rapporto bellissimo.Plovdiv è una città culturalmente molto ricca (infatti è una delle città candidate per essere elette nel 2019 “città europea della cultura”), le ragazze sono state molto brave ad organizzare ogni giorno qualcosa di nuovo da fare e luoghi da visitare. Abbiamo fatto gite in montagna, in riva al fiume, visitato chiese, monasteri, la parte vecchia di Plovdiv, il teatro romano, lo stadio romano, guidato i go kart, ecc.. Ci hanno anche portate ad una festa in cui ho potuto conoscere la loro musica, i vestiti ed i balli tipici della Bulgaria. Ho provato tantissime cose diverse da mangiare e devo dire che mi è piaciuto tutto. Anche la sera uscivamo sempre in compagnia degli amici di mia “sorella”, tutte persone davvero fantastiche e gentili con le quali mi sono divertita molto. Tre cose mi sono piaciute tantissimo e sono state il volo delle lanterne di notte sul canale di Plovdiv, vedere nel parco di Plovdiv lo spettacolo delle fontane colorate e svegliarsi il primo di luglio, alle tre della mattina, per salire su una delle sette colline di Plovdiv ed ammirare l’alba.

 

Ho legato davvero tanto con tutti e adesso posso dire di avere un sacco di nuovi amici ed una seconda famiglia in Bulgaria. È stato bruttissimo doversi salutare, il giorno della mia partenza non abbiamo fatto altro che piangere con le ragazze, la mamma e la sorella più piccola. Per non parlare dell’addio all’aeroporto, è stato durissimo doversi separare. Ormai un pezzo del mio cuore appartiene a Plovdiv ed alla famiglia stupenda che mi ha ospitato con amore per questi 12 giorni che sono passati in fretta, troppo.

L’unica cosa che mi ha reso felice il giorno della partenza è stato sentire queste parole: “Non preoccuparti Leila. Il nostro non è un addio, ma solo un arrivederci. Un giorno tornerai qua e ci rincontreremo di nuovo tutti. Ti aspettiamo.”

Spero davvero con tutto il cuore che questo si possa avverare e che un giorno, non troppo lontano, io possa rivedere queste persone fantastiche che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino.