Il nostro sito fa uso di cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a navigare accetti l'uso di questi file.

Il 2 Luglio sono partita per l’Australia con due grandi valige, un po’ di ansia e agitazione, ma anche tanto entusiasmo.
Arrivata all'aeroporto di Rockhampton, dopo un lungo volo con gli altri ragazzi Lions italiani, ho trovato ad aspettarmi la mia host mother che sventolava un foglio con scritto il mio nome.

 
Judith e Graham, i miei host parents, hanno ospitato me, e altre tre ragazze, nella loro casa di Gracemere, un piccolo paese a quindici minuti dalla città di Rockhampton.
Le altre giovani ospitate erano: Lise dalla Danimarca, Maayan dall’Israele e Brenda dal Perù.
I mie host parents stati molto gentili e attenti a tutte le nostre esigenze e hanno cercato di farci vedere il più possibile dei dintorni.Siamo stati allo zoo di Rockhampton, a Coobeeree Park, a dar da mangiare a canguri e emu, al lago a fare tubing e knee boarding e anche giocare a tennis.
Una delle mie giornate preferite è stata la gita a Five Rocks. Per raggiungere questo splendido posto immerso nella natura più selvaggia, abbiamo dovuto attraversare tre ore di sterrato e dune. 
Il viaggio è stato lungo e agitato, ma ne è sicuramente valsa la pena. 
La vista dell’oceano dall’alto della scogliera era mozzafiato, le onde si abbattevano sugli scogli con una forza immensa e l’acqua era di un colore blu spettacolare.
Una grande fortuna è stata essere ospitata a Gracemere, cittadina in cui altri tre giovani youth erano ospitati da altre famiglie: Gabriel, americano, Robin messicano e Eren, turco. Assieme abbiamo trascorso gran parte del nostro tempo, tra gite, giochi e tante grigliate in giardino.
La mia host family, inoltre, si è dimostrata molto interessata alla mia cultura e a quella delle altre ragazze e di sera, dopo cena, parlavamo per ore attorno al tavolo sorseggiando te o giovando a carte.

Le seguenti due settimane le ho trascorse, assieme a Maayan, presso la casa di Sue, la mia seconda host family. Sue ha una casa a Rockhampton, abbastanza spaziosa, con un bellissima veranda e un enorme giardino. 
Benché fossimo in una diversa famiglia, abbiamo sempre fatto le varie attività e uscite assieme agli altri ragazzi, in questo modo siamo sempre state in compagnia.

Un giorno siamo andate alleCapricorn Caves, a visitare delle caverne tanto spettacolari quanto spaventose, con all’interno anche una chiesa, intagliata nella roccia, in cui ci si può addirittura sposare.

Gli altri giorni siamo stati a Yeppoon, una bellissima città affacciata sull’oceano, nella Chiesa Anglicana di Rockhampton, ad ammirare le colorate e antiche vetrate e alle Rainbow Waterfall.
Qui, ancora una volta, i paesaggi australiani mi hanno sorpreso e sbalordito. Dopo un lungo tragitto in auto, una passeggiata a piedi e più di duecentocinquanta scalini abbiamo raggiunto un oasi di paradiso. La luce del tramonto era in grado di creare, a contatto con l’acqua della cascata, un bellissimo arcobaleno.
La natura in Australia è molto selvaggia, incontaminata e lasciata a se stessa, alle sue regole, ad auto-regolarsi. Questo la rende qualcosa di unico e irripetibile, in nessun’altra parte del mondo penso si possano ammirare simili paesaggi. 
Anche la fauna è un altro elemento caratteristico di questo territorio.
Oltre ai famosi canguri e koala (in assoluto il mio nuovo animale preferito) sono qui presenti i coccodrilli, mille specie diverse di pesci e ragni, i kookaburra (gli uccelli che ridono) e tanto altro ancora. 
Al termine di queste tre incredibili settimane sono andata al camp Kanga. 
Non sapevo cosa aspettarmi e mai avrei mai immaginato cosa sarebbe successo.
Fin da subito mi sono resa conto che il camp era molto spartano, con pochi bagni e docce in comune e delle stanze non troppo confortevoli. Questo però non aveva alcuna importanza. L’adrenalina era alta, i ragazzi da conoscere erano molti e le attività non ci hanno lasciato un momento libero fin dai primi momenti.
Ho apprezzato davvero molto l’organizzazione del camp, i membri dello staff e i responsabili Lions. Questi, infatti, si sono dimostrati sempre disponibili e, soprattutto, hanno permesso e preparato tutte le attività per noi youth exchange students. 
Il camp Kanga è incentrato sull’oceano e le attività ad esso correlate: tubing, canoeing, water skiing,snorkeling, ocean rafting e scuba diving. Quest’ultima è stata la mia attività preferita: mai avrei immaginato di poter immergermi sei metri sott’acqua con delle bombole d’ossigeno per vedere la barriera corallina. Di fronte al north Queensland, infatti, è presente questa magnifica distesa di coralli, spugne e conchiglie: the Great Barrier Reef. Poterla vedere da vicino, ammirare i suoi colori e i pesci che la abitano è stato qualcosa di unico.

La mia giornata preferita al camp è stata in assoluto venerdì 31 Luglio, quando abbiamo fatto rafting sull’Oceano con dei gommoni gialli.
Non avevo mai provato nulla di simile, è stato davvero entusiasmante e tutti noi giovani ci siamo divertiti un mondo. 
Dopo tre ore di salti e urla del bel mezzo del nulla siamo arrivati alle Whitsunday Islands, un arcipelago di isole. Qui abbiamo attraversato la foresta e passeggiato su una spiaggia bianchissima. L’aqua era cristallina e l’atmosfera paradisiaca: non a caso è una delle spiagge più belle del mondo.
Questa esperienza è stata davvero unica e irripetibile.
Oltre ad ammirare posti meravigliosi ho avuto l’occasione di conoscere tante persone e diverse culture e, ovviamente, far conoscere l’Italia, la sua storia e il suo cibo.
Questa è una delle cose che sicuramente mi piace di più degli scambi Lions.
Penso che ognuno di noi, una volta nella vita dovrebbe vedere l’Australia.

“There’s nothing like Australia”